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Cibi che contengono più additivi

Gli additivi alimentari sono sostanze impiegate nell'industria alimentare durante la preparazione, lo stoccaggio e la commercializzazione di prodotti destinati all'alimentazione. Essi sono classificati in base alla loro funzione e si possono individuare tre grandi gruppi di additivi: conservanti, che aiutano a preservare la freschezza degli alimenti; coloranti, che migliorano le caratteristiche sensoriali degli alimenti e gli additivi tecnologici, usati per facilitare la lavorazione degli alimenti ma che, tuttavia, non hanno una specifica funzione nel prodotto finale (definiti anche adiuvanti): agenti antischiuma, antiagglomeranti ecc. Gli additivi sono sostanze indispensabili per molti alimenti, inoltre alcuni di essi sono assolutamente naturali e/o innocui. Occorre però fare alcune distinzioni.

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GLI ADDITIVI SONO TUTTI UGUALI?
Una prima distinzione è tra gli additivi che hanno una indubbia funzione tecnologica, ovvero che migliorano realmente la qualità del prodotto, e quelli che invece sono impiegati per rendere più invitante il prodotto per il consumatore come coloranti e agenti di rivestimento. Questi ultimi andrebbero evitati perché quasi sempre servono a nascondere la cattiva qualità del prodotto, e quindi a ingannare il consumatore. La seconda e più importante distinzione riguarda l'effetto sulla salute e quindi la tossicità degli additivi. Esistono infatti diverse sostanze che sono tossiche o sulle quali si nutrono forti dubbi: queste andrebbero evitate o limitate.

GLI ALIMENTI CON PIÙ ADDITIVI
Solo a pochi alimenti non è consentito addizionare additivi: olio extravergine di oliva, latte fresco pastorizzato, yogurt al naturale, zucchero, miele, paste alimentari secche. In generale, gli alimenti che più necessitano di additivi sono quelli che hanno subito molte lavorazioni e processi tecnologici, gli alimenti accessori e voluttuari, come gomme da masticare e caramelle, gli alimenti di scarsa qualità e anche alcuni alimenti dietetici. Ad esempio, i piatti già pronti contengono una lunga lista di additivi alimentari. Oltre ai coloranti, ci sono conservanti, antiossidanti, stabilizzatori (per fare amalgamare meglio i sapori ed evitarne l’alterazione), esaltatori di sapore come il glutammato monosodico, e aromi artificiali, per sopprerire al gusto perduto durante la lavorazione. Oppure le bevande senza zucchero, che risultano dolcissime anche se non contengono zucchero ma una quantità eccessiva di surrogati e dolcificanti.

IL CHEESEBURGER BATTE TUTTI
Sarebbe inutile citare gli alimenti da fast food, così arricchiti da aromi, grassi e zuccheri. Ma il cheeseburger è un esempio classico di eccesso di sale: un “cheese” arriva a contenerne fino a 6 grammi, 3 sono i grammi contenuti invece nella pizza.

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