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Luxottica, fusione con Essilor, verso addio Piazza Affari, Del Vecchio primo socio

Il logo di Luxottica si riflette su un paio di occhiali da sole. REUTERS/Alessandro Bianchi/Illustration/File Photo (Reuters)

di Claudia Cristoferi MILANO (Reuters) - Luxottica, leader mondiale nelle montature, si fonderà entro l'anno con la francese Essilor, numero uno delle lenti oftalmiche. Nascerà un colosso europeo leader nell'intera filiera dell'occhialeria, con un fatturato da 15 miliardi (in un mercato da 95) e una capitalizzazione di quasi 50 miliardi di euro. Si chiamerà EssilorLuxottica, sarà una holding quotata a Parigi e forse a New York e controllerà le due società operative che resteranno indipendenti. Fino a 600 milioni le sinergie attese nel medio termine. Su Luxottica sarà lanciata un'offerta di scambio, con l'obiettivo di delistarla, alle stesse condizioni a cui Leonardo Del Vecchio consegnerà ai francesi il suo 62% posseduto tramite Delfin. Un passaggio che permetterà all'imprenditore ottantunenne di diventare primo azionista della holding con una quota tra il 31% e il 38%, nonché presidente esecutivo e Ceo. "La rinuncia alla quotazione in Italia era necessaria per fare sì che il primo socio del gruppo fosse italiano", dice una fonte che ha seguito l'operazione. Al fianco di Del Vecchio, con gli stessi poteri, ci sarà l'attuale presidente e Ceo di Essilor Hubert Sagnieres, 61 anni, che avrà il ruolo di vicepresidente esecutivo e vice Ceo. Ma, assicurano i due manager, non ci saranno problemi di co-gestione perchè i valori e la visione sono gli stessi. Il secondo azionista di Essilor Luxottica, un'associazione di dipendenti del gruppo francese, avrà appena il 4%. DEL VECCHIO CORONA UN SOGNO E DA' CONTINUITA' A SUA AZIENDA I contatti tra i due gruppi esistono da molti anni. Si era discusso di una fusione nel 2013, quando a guidare il gruppo di Agordo era Andrea Guerra, poi seguito da numerosi successori fino a quando, l'anno scorso, Del Vecchio non ha deciso di prendere direttamente in mano la gestione dell'azienda da lui fondata e amata quanto un figlio. "Con questo accordo il mio sogno di creare un primario gruppo globale nel settore dell'occhialeria, pienamente integrato ed eccellente sotto tutti gli aspetti, diventa realtà. Era un po' di tempo che sapevamo che questa era la soluzione giusta, ma solo oggi ci sono le giuste condizioni per renderla possibile", ha commentato l'imprenditore spiegando che il lavoro degli ultimi due anni era funzionale al successo di questa oeprazione. Secondo una fonte finanziaria, dopo nuovi contatti a inizio 2015, l'operazione si è definita nell'ultimo mese e mezzo, complice un sostanziale allineamento dei due gruppi in valori borsistici. L'operazione è stata fatta "per dare continuità a Luxottica, farla diventare più grande, più capace di investire e così continuare a vivere nel tempo", dice una seconda fonte. Gli analisti benedicono un deal che non li coglie di sorpresa e sottolineano che da un lato si riducono i rischi di competizione tra i due gruppi, entrati ciascuno in punta di piedi nel campo dell'altro, e dall'altro si diluisce, letteralmente, l'annosa questione che grava su Luxottica, ossia il tema della successione del suo energico fondatore (che però negli accordi coi francesi non è stata normata). CONCAMBIO CONTEMPLA SCONTO DEL 5% SU VALORE LUXOTTICA Questo, insieme alle previste sinergie e al grande distacco dai concorrenti (il retail olandese GrandVision e l'italiana Safilo hanno chiuso il 2015 con 3,2 e 1,3 miliardi di ricavi) giustifica secondo i broker il 5% di sconto per Luxottica a cui è stato chiuso il deal rispetto alla chiusura di venerdì. Tanto è vero che i titoli si avviano a chiudere entrambi in forte rialzo. Il concambio con cui Delfin apporterà la sua quota, pari a 0,461 azioni Essilor per ogni azione Luxottica, sarà lo stesso a cui Essilor lancerà l'offerta obbligatoria sul resto del capitale. Se le adesioni non arriveranno al 90%, Luxottica resterà quotata. Davanti a un mercato che secondo gli analisti di Jefferies crescerà del 2-4% l'anno e che per i manager delle due aziende potrebbe arrivare a coinvolgere 2,5 miliardi di persone potenzialmente interessate a un paio di occhiali da vista, EssilorLuxottica si presenta con un Ebitda combinato intorno a 3,5 miliardi di euro, un debito netto 3,1 miliardi, più di 140.000 dipendenti e una presenza in oltre 150 paesi. "Il nostro progetto ha una motivazione semplice: rispondere meglio ai bisogni di correzione e protezione della vista di una immensa popolazione globale unendo due grandi società, una dedicata alle lenti, l'altra alle montature", ha detto Sagnieres, aggiungendo: "Questo è un primo grande passo". Financial advisor di Delfin è stata Mediobanca, Rothschild e Citigroup per Essilor. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia